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Flavio R.G. Mela

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La Commenda dei Cavalieri di Malta di Piazza Armerina. Una prestigiosa isola medievale.


Se si vuole far un salto nel tempo e precisamente nel Medioevo delle crociate bisogna andare a Piazza Armerina e precisamente nei pressi della Commenda dei Cavalieri di Malta che in origine doveva collocarsi all’esterno delle mura antiche della cittadina, come una sorta di presidio militare e di ospedale per le genti crociate che dalla Sicilia partivano alla volta di Gerusalemme. Struttura austera e solenne, la Commenda è una delle testimonianze più straordinarie di come anche il centro Sicilia fu coinvolto dagli eventi della Terra Santa. Secondo uno dei principali storici dell’ Ordine di Malta, Marullo di Condojanni, la Commenda di San Giovanni Battista o di Giovanni Caldarera di Piazza Armerina è, insieme alle Case Ospedali di Messina, Siracusa e Lentini, una delle più antiche domus hospitalis di Sicilia. A partire dalla prima metà del XII secolo, in seguito all’ondata di entusiasmo legato ai successi della prima e della seconda crociata, re e dignitari dell’Occidente europeo si prodigarono nel concedere donazioni a favore dell’Ordine militare di San Giovanni di Gerusalemme, appena costituito. La fondazione della casa-ospedale, non ancora commendaria, dei Cavalieri di Malta di Piazza Armerina fu probabilmente voluta, in base all’atmosfera generale e secondo studi d’archivio, dal signore di Butera e di Paternò, il conte Simone Aleramico, cugino di re Ruggero.Una realtà gerosolimitana nel centro siciliano e soprattutto a Piazza Armerina che, considerata città demaniale già al tempo della costituzione dell’ Ordine Ospedaliero, ha visto accogliere nei suoi territori i frati Ospedalieri come portatori della caritas cristiana dell’Ospedale celebrata durante le crociate. Non solo. Tra l’Ospedale e il popolo piazzese si instaurò un forte legame che ha portato a rivolgimenti sociali e storici. Per i primi è da sottolineare l’accettazione di molti nobili della regola gerosolimitana; per i secondi le fonti parlano di una difesa senza se e senza ma da parte dell’Ordine della città come ad esempio la vittoria ottenuta dalla cittadinanza di Piazza sulle truppe angioine nel 1299, durante i Vespri. Unica testimonianza ancora visibile di tutto ciò resta la Commenda di San Giovanni Battista con la sua struttura rigidamente medievale e la sua postazione all’interno dell’ humus di abitazioni di sopraelevata rilevanza. La chiesa si presenta rivolta verso ponente ovvero verso la città che fino al XIII secolo si trovava sul monte di fronte, e che solo in seguito la rinchiuse nelle mura. Abbattuta la struttura della cinta muraria verso la metà del XIX secolo, essa predomina tutta la valletta sottostante, chiamata attualmente Piazza Generale Cascino o botteghelle. Resa solenne dalla luce entrante dalle feritoie lungo le mura perimetrali, la chiesa si presenta ad unica navata con abside. Quest’ultima ha una copertura a volta che, secondo lo storico dell’arte W. Leopold, si rifà, per stile, ai cori della maggior parte delle chiese siciliane di architettura saraceno-normanna ovvero consistenti in una mezza cupola, il cui vertice è innalzato in modo che visto frontalmente appare come un arco ogivale. Sopraelevata, l’abside ha una finestra che si presenta ad arco a tutto sesto nell’esterno e ogivale nell’interno. Infine una copertura lignea a capriate aperte fa da soffitto a tutto il complesso. La costruzione fu rinnovata intorno al 1830, inizialmente doveva possedere anche delle dorature. Sul tetto, perpendicolare al coro, si ergeva un campanile a vela di dubbia datazione.
Attualmente la chiesa, rispetto ai tempi antichi, si presenta decisamente spoglia e disadorna ma studi di ricerca hanno ipotizzato che all’interno dovevano esserci diversi quadri. Sull’altare maggiore per esempio era nel 1620 una tela donata dal Commendatore Giocondo Accarrigi. Il dipinto, commissionato probabilmente a Filippo Paladini, raffigurava la Madonna con Bambino insieme a San Giovanni, San Carlo Borromeo, Santa Caterina da Siena e San Biagio. Nel 1864, una volta sottoposta alla giurisdizione dello Stato, gli agenti del governo requisirono tutti i beni mobili e artistici della Commenda, di cui ben presto non restò alcuna traccia.
Valutato come uno dei beni più entusiasmanti di Piazza Armerina, la chiesa è stata utilizzata come set nel 2007 per alcune scene del “Caravaggio”, film a puntate della Rai e precisamente come sfondo dell’opera della “Deposizione della Croce”, uno dei più grandi capolavori del maestro Michelangelo Merisi.

Bibliografia per i cenni storici e gli approfondimenti:

- BUONO L., PACE GRAVINA G. (a cura di), La Sicilia dei cavalieri - Le istituzioni dell'Ordine di Malta in età moderna (1530 - 1826), Roma, Fondazione Donna-Maria Marullo di Condojanni, 2003.
- LEOPOLD W., Architetture Siciliane del Medioevo, ( trad. italiana di R. Ferrera), in "Osservatorio sulla Città", Piazza Armerina, Tip. Bologna, febbraio 1991, num. 1, PP. 28-29.
- VILLARI L., Storia ecclesiastica della città di Piazza Armerina, Messina, Analecta, 1988.


Flavio

1 commento:

Anonimo ha detto...

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