Ma qual era il senso di tutto ciò? Il viaggio, secondo la tradizione orale, aveva un effetto di espiazione dei propri peccati e assicurava ai processionanti la remissione della pena temporale valendo come acquisto di indulgenze a proprio suffragio. L’aspetto poco ortodosso è da individuare nel fatto che i pellegrini notturni espletavano il voto per evitare, una volta morti, che le loro anime, uscendo dal Purgatorio, fossero costrette a compiere la processione in espiazione dei loro peccati . Questa antica processione era per i Piazzesi avvolta da un alone sacro e allo stesso tempo magico di mistero, infatti i partecipanti non dovevano mai voltarsi per non incorrere nel rischio di rimanere paralizzati. Nè potevano essere disturbati da persone al di fuori della processione, poiché queste potevano correre il rischio di andare incontro a mali e persino alla morte.
Testo consigliato su questa tematica.
Malfa V., Maghi, streghe e malie di Sicilia, Enna, Editore Lunario, 1998.
Flavio Mela
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