
Mentre la funzione pre-processione ha luogo, raggiungono la chiesa sia l’Addolorata e San Giovanni che l’urna del Cristo Morto. Il phatos religioso è palpabile soprattutto quando u trunu viene issato in tutta la sua altezza tramite una serie di ingranaggi interni. Il Cristo svetta sul popolo barrese che lo osserva con fervore e commozione allo stesso tempo, esclamando all’unisono: “ A misericordia”. La processione parte e segue il tragitto che comprende le due arterie principali della cittadina e alcune vie storiche. Il tutto prende il nome di “via dei Santi”. Fatica, sofferenza, preghiere devote e lamenti strazianti si uniscono e si confondono ricreando un’atmosfera veramente alterata. Ogni tanto i portatori, stremati dal peso, si fermano e riprendono fiato per poi ricominciare quel “viaggio liberatorio e devoto”. Così come è iniziato dalla chiesa madre, così termina in essa quel viaggio che molti hanno atteso durante tutto il corso dell’anno, attori di una tradizione che, probabilmente, nasce ancor prima della cristianizzazione della Sicilia ma che pur sempre parlava di una morte ma anche di un ritorno alla vita.
Flavio Mela
Foto dell'evento...



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